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Messaggio Da Ellys Dom 24 Feb 2008 - 16:42

Enzimi ed estratti e radicali liberi

Una migliore conoscenza dei radicali liberi e delle metalloproteinasi orienta la ricerca di principi attivi anche in piante tropicali
(della dott.ssa Gabriella La Rovere)

I segni dell'invecchiamento cutaneo possono essere espressione del processo fisiologico o del danno solare. Una recente indagine condotta da una rivista specializzata ha dimostrato che, per contrastare questi fenomeni, gli Italiani fanno un largo uso di sostanze antiossidanti.
In solo quindici anni, infatti, la teoria dei radicali liberi e dei danni da loro provocati alle cellule umane, si e' diffusa fra la popolazione dando luogo a un nuovo segmento di mercato, quello degli integratori alimentari destinati a mantenere giovane e in forma il nostro corpo, e in particolare la nostra pelle. Per questo motivo, la ricerca cosmetica e' sempre a caccia di nuove sostanze che possano contrastare l'azione dei radicali liberi o delle metalloproteinasi. Cosa siano i radicali liberi e' ben noto: si tratta di molecole instabili, cui manca un elettrone, che cercano disperatamente di raggiungere un equilibrio catturando elettroni da altre molecole che a causa di cio' vengono ossidate e vanno incontro a danneggiamenti.
I radicali liberi piu' aggressivi (superossido, radicale ossidrile, ossigeno singoletto, perossido d'idrogeno) derivano dall'elemento piu' importante per la nostra vita, l'ossigeno, il quale ha, nella sua orbita esterna, elettroni molto aggressivi che cercano disperatamente una loro stabilita', senza alcun rispetto per il DNA delle nostre cellule, per le proteine e i lipidi presenti nelle diverse cellule che compongono il nostro organismo. Si viene cosi' a determinare un fenomeno ben noto che e' chiamato stress ossidativo, che e' ormai accertato essere alla base di numerose patologie degenerative, dall'arteriosclerosi al cancro, ma anche delle rughe e del precoce invecchiamento cutaneo. Quotidianamente, una grande quantita' di radicali liberi indotti da cause interne (metabolismo dei cibi e respirazione) ed esterne (raggi solari, inquinamento, fumo, stress, pesticidi, radiazioni elettromagnetiche) viene contrastato e neutralizzato, ma talvolta le difese possono essere indebolite e cio' puo' provocare un disequilibrio che si manifesta prima in ambito cellulare e poi nei vari tessuti e organi. A livello della cute i radicali liberi in eccesso, come succede quando ci si espone troppo al sole, aggrediscono il derma, principalmente l'acido ialuronico, le proteine del collagene e dell'elastina che, con il tempo, vanno incontro a reazioni ossidative che portano alla disorganizzazione e alla disintegrazione delle fibre che danno consistenza ed elasticita' alla pelle. Come conseguenza il turnover cellulare rallenta, compaiono le prime rughe e il viso inizia a rilassarsi.
Normalmente i radicali liberi prodotti sono neutralizzati da un sistema rappresentato da antiossidanti (quali vitamina C, vitamina E e betacarotene) ed enzimi efficaci nella difesa endogena della cellula, la cui azione e' duratura nel tempo. Glutatione Perossidasi e Catalasi sono entrambi molto attivi contro la tossicita' del perossido di idrogeno, mentre un altro enzima contrasta il Radicale Superossido, impedendo la sua trasformazione nel temibile Radicale Ossidrile. Il suo nome e' molto complesso e per questo frequentemente viene indicato solo con una sigla: Superossidodismutasi (SOD). Con gli anni la capacita' del nostro corpo di produrlo in risposta alla formazione di nuovi radicali liberi diminuisce, e la sua mancanza puo' essere causa di una ridotta abilita' delle cellule e dei tessuti ad autoripararsi. Cio' comporta, fra l'altro, una minore capacita' della pelle di resistere alle infiammazioni, di difendersi dalle scottature provocate dai raggi UV e per le cicatrici un allungamento dei tempi di guarigione. Passiamo ora alle metalloproteinasi: una famiglia di enzimi in grado di degradare e rimodellare la matrice extracellulare. Sono coinvolti in numerosi processi fisiologici e patologici, tra cui infiammazione e crescita tumorale. Con l'eta' si assiste a un aumento delle metalloproteinasi che puo' spiegare diversi dell'invecchiameno. Nell'era della globalizzazione e della ricerca dell'eterna giovinezza, gli scienziati rivolgono oggi il loro interesse verso piante esotiche, per lo piu' sconosciute nel mondo occidentale. Tra queste l'Aframomum angustifolium o Cardamomo del Madagascar, spezia tra le piu' costose dopo zafferano e vaniglia. In un recente lavoro scientifico si e' visto che l'estratto dei semi di questa pianta e' in grado di aumentare la produzione e l'attivita' di antiossidanti nei cheratinociti (e nei fibroblasti, andando a contrastare l'azione dei radicali liberi e delle metalloproteinasi con un miglioramento dell'omogeneita' cutanea. Sono allo studio, inoltre, circa 60 piante presenti nell'isola di Jeju, nella zona piu' meridionale della Repubblica di Corea. Di queste e' stata valutata l'attivita' di neutralizzazione ed eliminazione dei radicali liberi, l'inibizione dell'elastasi e la riduzione delle metalloproteinasi. Buone speranze sembrano arrivare da pinte dai nomi esotici: Typha orientalis, Torreya nucifera, Persicaria hydropiper, Camellia japonica, Nymphaea tetragona, ma senza andare troppo lontano anche l'estratto di foglie di rovo (Rubus Fructicosus) ha manifestato un'azione anti-aging multifunzionalecon riduzione di alcune metalloproteinasi, con l'inibizione di una citochina ad esse correlata e con l'eliminazione dei radicali liberi. Nel frattempo, recentemente sono stati immessi sul mercato nuovi integratori a base di SOD o che ne mimano l'effetto protettivo. Una loro assunzione puo' servire a rafforzare le nostre difese immunitarie e a contrastare lo stress ossidativo, aiutando il nostro organismo a mantenersi giovane, sano e piu' bello. Ma soprattutto ad ampliare quella forbice fra eta' biologica ed eta' cronologica che e' oggi il vero obiettivo della piu' moderna ricerca dermocosmetica.

Fonte: www.lapelle.it
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